Signori e signore buongiorno, vi ringrazio per essere intervenuti quest’oggi e vi sono grata per l’attenzione che vorrete porre a queste mie parole. E’ Skyler Grey che vi parla, non sono presente tra voi con il mio corpo, ma certamente il mio cuore è al vostro fianco. Mi scuso in anticipo con chi tra voi fosse venuto qui per vedermi finalmente negli occhi, per stringermi la mano, o magari per insultare di persona la misteriosa regista di COLPO DI GRAZIA. Vi dovrete accontentare solo della mia voce ancora una volta. Anzi, l’ultima. Sì perché ho deciso che questo sarà il mio ultimo intervento nella vicenda, l’ultima occasione in cui presterò la voce a questo straordinario progetto artistico che è stato COLPO DI GRAZIA, un progetto che ha combattuto contro la censura e che oggi vuole difendersi a testa alta in tribunale. Chi è veramente Skyler Grey vi chiederete. Una, nessuna, centomila diceva il vostro caro Pirandello. Skyler Grey non è mai esistita o forse Skyler Grey è stata tantissime persone, tutte noi: la storia dell’arte è piena di vicende simili alla mia e non servono ulteriori dettagli per farvi capire la mia reale identità. Fatte queste premesse, ora alcune importanti considerazioni. Voglio cominciare questo mio messaggio ribadendo ciò che pensavo fosse evidente: il signor Dario Allevi non è un corrotto né un corruttore e il signor Federico Arena non è un assassino. I personaggi del mio film rappresentano comportamenti che nulla hanno a che vedere con la realtà. Ma vi domando: qualcuno, nel vedere gli episodi di COLPO DI GRAZIA, può essere stato davvero tratto in inganno e aver scambiato i personaggi e la finzione del film con la verità del mondo reale? Io non credo proprio, ma nel caso fosse necessario sono ancora qui a ribadire che tutte le vicende narrate nel film sono frutto esclusivo della mia creatività. Non serve scomodare le teorie del linguaggio cinematografico per capire che COLPO DI GRAZIA non è un film d'inchiesta, non è un falso documentario, non è una docufiction. COLPO DI GRAZIA è pura fiction, dall'inizio alla fine. Un film di finzione satirico dentro a un copione noir. E dove c'è fiction, non ci può essere diffamazione. Ho già avuto modo in passato di scusarmi pubblicamente con chi si fosse sentito tirato in causa e, di conseguenza, offeso dalla trama del film. E quest’oggi nuovamente colgo occasione di rivolgere le mie scuse al signor Dario Allevi e al signor Federico Arena: non ho scritto il film pensando di danneggiare la loro reputazione, bensì nell’intento di realizzare un progetto artistico satirico, certamente a tratti impietoso ed iperbolico, ma proprio per questo non credibile. Mi rattrista pensare che questi due personaggi pubblici abbiano deciso di denunciare il film, andando a caccia di colpevoli, dimostrando uno scarso senso dell’umorismo e, cosa che ritengo oggettivamente grave, una totale disabitudine della destra italiana a sorridere di sé stessa. Ovunque COLPO DI GRAZIA si sarebbe risolto con una semplice risata, magari amara, invece oggi siamo qui a testimoniare l’inizio di un processo che considero assurdo e fuori luogo. Ho letto che secondo l’ex Sindaco e i suoi avvocati la diffusione del film avrebbe creato un “particolare allarme sociale” in questa città. Credo che questa sia davvero un’affermazione paradossale oltre che priva di fondamento. Vivete in una città tra le più inquinate in Italia, con un tasso di consumo di suolo e cementificazione da record, con un fiume sul punto di esondare ogniqualvolta piove e il “particolare allarme sociale” sarebbe determinato da un film di fantasia? Per favore non diciamo eresie. In questo senso, un esito negativo del processo sarebbe un grave precedente e non credo ci sia bisogno di dire quanto la satira politica e la produzione culturale debba essere libera di esercitare senza questo genere di ritorsioni. Chi fa politica e amministra dovrebbe mettere in conto di ricevere critiche o sbeffeggi, ma evidentemente quella di querelare a tappeto è un'indicazione che la destra italiana ha dato a tutti i livelli, in un'idea di democrazia dove chi è al potere non può essere mai contestato o irriso. Oltre a queste considerazioni, ovviamente il mio messaggio vuole mandare un caloroso abbraccio alle due persone imputate, due tecnici a cui viene contestata la partecipazione alla fase di distribuzione del film. Invito quindi tutti a seguire e sostenere la campagna 170kperunfilm in tutto il suo sviluppo. Sia ben chiaro, non è una campagna di raccolta fondi, né un crowdfunding, bensì una campagna di opinione sulla libertà di espressione e sulle assurde richieste di risarcimento dei signori Allevi e Arena. Non stiamo raccogliendo soldi perché affrontiamo il processo con l'obiettivo di essere assolti e respingendo in toto le accuse che sono state rivolte all’opera cinematografica. Skyler Grey con questo ultimo auspicio vi saluta e passa il testimone ai generosi attivisti della campagna 170kperunfilm. Un calorosissimo saluto Skyler