L’ex Sindaco di Monza, Dario Allevi, chiede 170.000 euro di danni per il film di satira “COLPO DI GRAZIA. La città di Teodolinda ha le ore contate”.
“La satira, per definizione, è contro il potere. Contro ogni potere.
E’ una combinazione di ribellione e irriverenza e mancanza di rispetto per l’autorità.”
Daniele Luttazzi
Chi si ricorda del film “COLPO DI GRAZIA”? Il 30 Ottobre 2024 comincerà il processo a questa opera cinematografica, un grave attacco alla libertà di espressione in Italia che merita un pò di attenzione: ripercorriamo la vicenda!
All’inizio del 2021 la diffusione di questo film a episodi su youtube, firmato dalla misteriosa regista svedese Skyler Grey destò curiosità e dibattito nel capoluogo brianzolo, storicamente povero di esperienze di sperimentazione artistica.
Gli ingredienti per creare interesse intorno al progetto c’erano tutti: una trama noir, una locandina accattivante, la scelta dichiarata di coinvolgere nella fiction personaggi politici locali, la volontà di trattare il tema della speculazione edilizia come sfondo alla vicenda.
Con l’uscita del primo episodio il progetto svela la propria matrice, in cui una messa in scena teatrale e inverosimile accompagna lo spettatore in una storia di intrighi e potere dichiaratamente fittizia e grottesca. Il pubblico sorride, la stampa locale segue con interesse, rilevando i caratteri goliardici del progetto, le stanze del potere, come purtroppo spesso accade in questo Paese, sollecitano l’Autorità Giudiziaria, con 5 querele a carico di ignoti, nella paradossale convinzione di essere diffamati da un’opera creativa di finzione.
Si mette in moto una gigantesca macchina investigativa: viene oscurato il sito web del film e a seguito di imponenti sequestri di hard disk, pc e telefoni a persone ritenute coinvolte del progetto, si cerca il girato del film, nel tentativo di smascherare l’identità di Skyler Grey.
Non viene rinvenuto nulla, la copia originale del film non si trova, Skyler Grey e tutto il suo staff artistico rimangono anonimi: vengono però identificati i due gestori del sito web. Nel frattempo il film arriva al suo ultimo episodio, al termine di una storia sempre più contraddistinta da elementi onirici e iperbolici, distaccata da qualsiasi possibile correlazione con la realtà. Il film nella sua veste integrale viene quindi pubblicato su un nuovo sito, presto definitivamente oscurato: a due mesi esatti dalla pubblicazione del primo episodio, cala il sipario sulla vicenda artistica di “COLPO DI GRAZIA”.
L’evolversi del racconto, così come la manifesta natura satirica del progetto, lasciava intendere che anche l’indagine per diffamazione venisse archiviata e le querele ritirate, circostanza effettivamente verificatesi per la maggioranza dei querelanti.
Tutti tranne due: l’ex Sindaco Dario Allevi (FDI) e l’ex assessore alla Sicurezza Federico Arena (Lega) non solo decidono di proseguire l’iter giudiziario, ma arrivano a formulare un’astronomica richiesta di risarcimento di 170.000 euro ai danni delle due persone identificate come gestori dei siti web dove è stato diffuso il film.
Il 30 ottobre presso il Tribunale di Monza questo processo entra nel vivo: sarà importante respingere le accuse di diffamazione e neutralizzare le folli richieste di denaro, rivendicando la legittimità dei contenuti espressi nel film e di tutto l’impianto creativo, satirico e di esplicita finzione del progetto “COLPO DI GRAZIA”, che in nessun modo può essere processato con i criteri della cronaca o di un’inchiesta giornalistica.
“COLPO DI GRAZIA”, come opera creativa intrisa di elementi satirici corrosivi in cui nessuno si salva (da destra a sinistra), ha costituito una provocazione ironica utile ad aprire una riflessione sul tema urgente della cementificazione e della speculazione edilizia sul territorio brianzolo: a fronte di questa operazione goliardica, la reazione dei due politici monzesi evidenzia la disabitudine del potere e dei potenti alla satira e alla critica, una disabitudine che deve preoccupare molto in un quadro nazionale sempre più contraddistinto da repressione e restrizioni della libertà di dissenso.
Per supportare gli imputati nel processo e alzare una voce critica, corale e potente, contro l’atteggiamento dell’ex Sindaco e dell’ex Assessore alla Sicurezza è nata la campagna “170K per un film”, che vuole coinvolgere il numero più ampio possibile di contributi dedicati al valore dell’opera creativa come strumento di espressione di un pensiero critico sul mondo che ci circonda.